Temporary Innovation Manager: il Voucher per le PMI
Orietta Zagaglia
EQUITY PARTNER
Network Advisory
In 50 parole
Si chiama “Voucher Manager” il voucher per l’innovation manager inserito nella legge di Bilancio 2019. E’ un provvedimento incentivante rivolto alle PMI con la finalità di inserire delle figure con il ruolo di formazione ed accompagnamento. Un fondo dedicato del Mise mette a disposizione 25 milioni di euro l’anno per il 2019, 2020 e 2021 a sostegno dell’iniziativa.
Perché interessa l’imprenditore SMART
Il “Piano Nazionale Impresa 4.0” tra le varie misure incentiva e favorisce le imprese a ricorrere a consulenti esterni qualificati per sostenere:
- processi di trasformazione tecnologica e digitale attraverso le tecnologie abilitanti previste dal Piano Nazionale Impresa 4.0;
- processi di ammodernamento degli assetti gestionali e organizzativi dell’impresa.
Non solo tecnologia!
L’intervento prevede un’integrazione tra i sistemi fisici tradizionali e quelli digitali in tutte le fasi del ciclo produttivo, per un suo adattamento in tempo reale. Si va dal monitoraggio del flusso della domanda, all’ottimizzazione delle scorte di magazzino, dei consumi energetici, della logistica, fino alla maggiore disponibilità di spazio e tempo per la ricerca nonché la possibilità di una maggiore personalizzazione del bene o servizio.
Voucher per l’Innovation Manager solo per le PMI
Solo le PMI, non per le Grandi, così come disciplinate e definite dalla raccomandazione 2003/361/CE della Commissione del 6/5/2003 risultano essere le beneficiarie dell’intervento e delle prestazioni dell’Innovation Manager.
Vediamo quali sono i parametri per definire un’impresa come PMI:
Dimensione d’impresa | Effettivi: numero persone occupate (ULA) | Soglie finanziarie: fatturato annuo o totale di bilancio annuo |
Microimpresa | Meno di 10 | Non superiore a € 2 milioni |
Piccola Impresa | Meno di 50 | Non superiore a € 10 milioni |
Media impresa | Meno di 250 | Fatturato annuo non superiore a € 50 milioni
Totale di bilancio annuo non superiore a € 43 milioni |
Di seguito l’elenco delle tecnologie abilitanti previste dal Piano Nazionale Impresa 4.0:
- big data e analisi dei dati
- cloud e fog computing
- cyber security
- simulazione e sistemi cyber-fisici
- prototipazione rapida
- sistemi di visualizzazione, realtà virtuale (RV) e realtà aumentata (RA)
- robotica avanzata e collaborativa
- interfaccia uomo macchina
- manifattura additiva (o stampa tridimensionale)
- internet delle cose e delle macchine
- integrazione digitale dei processi aziendali
Saranno coinvolte nell’incentivo fiscale anche le imprese che aderiscono ad un contratto di rete, ai sensi dell’articolo 3, commi 4-ter e seguenti, D.L 5/2009, convertito con modificazioni dalla L. 33/2009 che abbia nel programma comune:
- Lo sviluppo di processi innovativi in materia di trasformazione tecnologica e digitale attraverso le tecnologie abilitanti previste dal Piano Nazionale Impresa 4.0
- L’organizzazione, la pianificazione e la gestione delle attività, compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali.
Come funziona il voucher
Per tale motivo non si può mai prescindere mai dall’individuo quando si parla di visione condivisa.
Si tratta di un contributo a fondo perduto, riconosciuto nella forma del voucher, sulle spese di consulenza esterna rese da società di consulenza o da manager qualificati iscritti in un elenco da istituirsi con apposito decreto del Ministero dello sviluppo economico.
L’entità del contributo è definito in funzione della dimensione delle imprese: l’agevolazione spetta alle micro, piccole e medie imprese così come meglio definite dalla Raccomandazione 2003/361/CE, nelle seguenti misure:
Dimensione impresa | Misura del contributo | Limite massimo annuo |
Micro e Piccola impresa | 50% | € 40.000 |
Media impresa | 30% | € 25.000 |
Reti d’impresa | 50% | € 80.000 |
L’ambito applicativo temporale di decorrenza di validità dell’agevolazione riguarda i periodi d’imposta 2019, 2020 e 2021. Si attende la pubblicazione del provvedimento del Mise per valutare la modalità di ripartizione dell’agevolazione nel suddetto periodo e le specifiche tecniche.
Elenco per gli Innovation Manager
Viene confermata la necessità di istituire un “elenco”, che disciplini il supporto consulenziale alle PMI. In particolare, l’azienda potrà sottoscrivere il contratto di consulenza con società o manager in possesso di adeguati requisiti di qualificazione previamente iscritti in un apposito “elenco”.
Il MISE, con apposito Decreto da emanare entro 90 giorni, dovrà stabilire i criteri e le modalità di concessione del contributo e l’istituzione dell’elenco delle società e dei professionisti dal quale “scegliere l’Innovation/Voucher Manager”.
Tempi di attuazione: in giugno i primi progetti
Partendo dall’ipotesi che il MISE si metta subito al lavoro e che nei 90 giorni previsti, conteggiati dalla pubblicazione della legge di Bilancio, riesca a definire la regole ed il funzionamento del provvedimento, verosimilmente ad Aprile potremmo avere disponibili gli elenchi dai quali le PMI potranno scegliere la società o il professionista “innovativo” a cui affidarsi. Scelto il soggetto si procederà con una “contrattazione” con esso per definire il perimetro d’intervento, individuare il progetto d’azione e definire la componente economica. Indicativamente potrebbe trascorrere un altro mese.
I progetti, pertanto, potranno indicativamente partire a fine maggio inizio giugno.
L’innovation Manager dovrà concentrare il suo lavoro da giugno a dicembre per far compiere all’azienda un percorso di “digitalizzazione”. Questo inciderà naturalmente sul tipo di progetto che verrà avviato.
Una previsione delle aziende che potranno accedere al voucher manager
Abbiamo detto che lo stanziamento previsto è pari a 25mln di Euro ripartiti nella seguente maniera:
- 50% alle piccole imprese
- 50% alle medie imprese
Ipotizzando che ogni azienda scelga dei progetti per impegnare la somma massima prevista ovvero 40K Euro per le piccole e 25K per medie. Con un semplice conteggio possiamo capire quante aziende potrebbero accedere all’investimento: 313 piccole e 500 medie.
Un totale di 813 aziende su un base costituita di circa 760mila PMI.
E’ vero che il valore dei progetti potrebbe essere inferiore al valore massimo ipotizzato ma il risultato, per quanto diverso, potrebbe non cambiare di molto.
E’ comunque un primo passo per le aziende che stanno guardando al futuro ed all’innovazione e che hanno bisogno di un sostegno al cambiamento.
Criteri di selezione dei progetti
Questo aspetto è ancora tutto da scoprire. Sarà oggetto del lavoro che il MISE dovrà produrre in questi 90 giorni il decreto attuativo che dovrà prevedere anche:
- i requisiti necessari per l’iscrizione delle società di consulenza e dei manager qualificati;
- gli adempimenti formali per l’erogazione dei contributi;
- l’entità dell’eventuale riserva di una quota di risorse da destinare prioritariamente alle micro e piccole imprese e alle reti d’impresa;
- la ripartizione della spesa nel triennio previsto.
Si auspica che ci sia una preferenza per i progetti con durata pluriennale con un’ottica di trasformazione progressiva per favorire le PMI che hanno davvero bisogno di un salto culturale verticale in Tema di Innovazione e di Digitale.