Mercati globali: le megalopoli quali opportunità per le imprese
Michele Riderelli
EQUITY PARTNER
Export Advisory
In 50 parole
Tra i vari aspetti che stanno contribuendo all’evoluzione e al cambiamento del panorama globale c’è la crescita urbana. Alcuni filoni socio-economici, come lavoro e stili di vita, concorrono ad attirare una maggiore e sempre crescente popolazione all’interno delle aree urbane. Questo cambiamento riguarderà oltre 500 città e contribuirà alla crescita del PIL mondiale per il 76%.
Perché interessa l’imprenditore SMART
Questo orientamento che coinvolge ogni paese del mondo porterà sfide e opportunità per le imprese nei diversi settori dell’economia. Quindi, anticipare tali trend offrirà a numerose aziende la possibilità di espandere il proprio business.
Il cambiamento si tradurrà anche in un significativo aumento del numero di megalopoli nel mondo (città con un numero di abitanti superiore a 10 ML). La maggior parte delle megalopoli si troverà in Asia, in particolare in Cina e in India ed iniziano ad emergere anche nei paesi in via di sviluppo, come Africa e il Sud America.
Le caratteristiche di mercato della megalopoli
Non ci sono due megalopoli uguali. Ogni megalopoli deve essere analizzata come un mercato distinto e ha caratteristiche uniche che richiedono strategie dedicate di ingresso.
Le megalopoli possono avere caratteristiche notevolmente diverse dal paese in cui si trovano, per esempio, il PIL pro capite della Shenzhen, affollata città cinese, nel 2015 è stato di US $ 25.369, rispetto al PIL della CINA pari a US $ 8.093 (fonte GlobalData). Questo vuol dire che analizzare solamente i dati a livello nazionale non può più essere sufficiente per capire le peculiarità dei consumatori delle megalopoli.
Le megalopoli crescono in tutto il mondo: le città stanno assistendo a un invecchiamento demografico, ma anche a un aumento della popolazione urbana. Ciò significa che i comportamenti sociali e culturali possono cambiare rapidamente e frequentemente. Per rimanere al passo con queste tendenze è essenziale sapere di che cosa hanno bisogno e cosa vogliono i consumatori di questi mercati; l’analisi a livello di città è ora vitale per comprendere tali sviluppi. All’interno di questi mercati ampi e diversificati, le tecnologie sono e saranno un fattore trainante per promuovere la crescita.
Il progresso tecnologico sarà necessario per soddisfare le crescenti esigenze della popolazione, due esempi sono i trasporti e la connessione. Fattori come questo saranno ancora più importanti nei mercati emergenti dove, con l’aumento del reddito, la domanda di tali tecnologie crescerà in modo sostanziale.
Come mostra la mappa sopra riportata, c’è stato un cambiamento nella crescita delle megalopoli in Asia, America Latina e Africa.
Nel 2017, le nazioni in via di sviluppo vantano 26 mega città rispetto alle 7 nei paesi sviluppati. La regione Asia-Pacifico contiene la più alta concentrazione con 19, di cui 6 in Cina e 4 in India. Tokyo è, attualmente, la città più popolosa del mondo, ma si prevede che Jakarta raggiungerà 35,6 milioni di persone entro il 2030 è diventerà la più grande megalopoli del mondo. Le città africane sono quelle che vedranno una crescita demografica più rapida, con Dar es Salaam e Luanda destinate ad essere tra le 6 nuove megalopoli previste per il 2030.
Sebbene il fenomeno di invecchiamento della popolazione possa rallentare l’espansione delle principali città dell’oriente asiatico, come Shanghai, Pechino e Seul, l’export manager deve operare riflessioni economiche dedicate.
Occorre fare una precisazione su una tendenza che sembra destinata a continuare: mentre le popolazioni che stanno crescendo nelle nuove megalopoli hanno uno sviluppo più rapido, le popolazioni delle città attuali, nei paesi già sviluppati e più grandi del mondo, incrementeranno la loro ricchezza. Questo viene confermato anche da Euromonitor, i centri finanziari come Londra, New York, Tokyo e Seoul continueranno a mantenere un vantaggio economico rispetto alle loro controparti in via di sviluppo.
Entro il 2030, il reddito disponibile per famiglia nelle megalopoli dei paesi sviluppati rimarrà superiore di cinque volte, in media, rispetto ai centri urbani emergenti.
Il PIL medio pro capite sarà quattro volte maggiore nelle megalopoli delle nazioni sviluppate, con il 33% delle famiglie con un reddito disponibile superiore a $ 100.000, rispetto al solo 3,3% delle megalopoli emergenti.
Quali e come saranno le megalopoli del futuro?
Sempre entro il 2030, nasceranno 6 nuove megalopoli – Luanda, Dar es Salaam, Baghdad, Chennai, Bogota e Chicago – portando il numero totale delle mega città a 39.
Le new entries, Dar es Salaam e Chennai mostrano in proiezione la maggiore percentuale di crescita del proprio PIL. Chicago, unica mega città emergente nei paesi sviluppati, avrà la più forte influenza economica: il suo PIL totale sarà il doppio di quello delle altre cinque megalopoli messe insieme.
Accanto alle nuove opportunità che le megalopoli porteranno, ci saranno anche altre sfide importanti da affrontare. Si prevede che Luanda (Angola) subirà un aumento del 60% della sua popolazione tra il 2017 e il 2030, mettendo a dura prova alloggi, trasporti, servizi pubblici e servizi igienico-sanitari. Già oggi, ad esempio in Nigeria, nel quartiere di Lagos di Makoko, il più grande slum galleggiante del mondo, ha visto un enorme afflusso di lavoratori migranti che vivono in condizioni squallide.
Mentre le città si trasformano in mega città, le megalopoli continueranno a crescere, alcune potenzialmente arriveranno a 50 milioni di abitanti. Le sfide si concentrano su questioni politiche e su come rendere sostenibile la crescita: non sarà facile affrontare l’escalation di inevitabili problemi sociali, economici e ambientali già evidenti in molte megalopoli del mondo.
Le promesse orientali
L’ascesa economica della Cina è stata una storia avvincente per decenni. Ancora oggi, l’espansione della popolazione e la portata economica cinese, in proiezione, sono di difficile valutazione. La mappa sottostante ci aiuta a combinare entrambi gli elementi e ci dimostra che la Cina ha innumerevoli città che presentano una maggiore produttività economica rispetto a interi paesi.
La Cina ha più di 100 città con oltre 1 milione di abitanti, molte delle quali sono al di sotto del radar del mercato globale, ognuna di queste ha economie impressionanti – siano esse costruite e finalizzate a fabbriche, produzione di risorse naturali o economia dell’informazione.
Un esempio su tutti, nel delta del fiume Yangtze – una singola regione, contiene: Shanghai, Suzhou, Hangzhou, Wuxi, Nantong, Ningbo, Nanjing e Changzhou – insieme hanno un PIL (PPP) di $ 2,6 trilioni, più dell’Italia.
Quale ruolo per le imprese italiane in questo scenario?
In questo scenario di crescita ci troviamo di fronte ad una strada a doppio senso: da un lato le città globali che necessitano di attirare le imprese per migliorare il loro sviluppo, dall’altro abbiamo l’impresa che richiede nuovi sbocchi di mercato per far crescere il proprio volume di affari.
Le imprese non devono solo ragionare per macro aree (mondo, continente, nazione) ma devo indirizzare la loro crescita su base locale (local: città o aree metropolitane).
Questa visione impone una struttura operativa coerente posizionata in tali città con distributori, agenti o uffici propri, per rendere più efficaci le azioni di marketing e le azioni commerciali.
Le imprese quindi, per non disperdere energie, devono ristrutturare il proprio modello organizzativo, integrando una struttura export orientata ad individuare nuove opportunità locali nelle città globali. Devono definire un profilo delle città più interessanti per le proprie attività, entrare in contatto con le realtà locali per confermare e approfondire modelli e deve sviluppare le opportunità.
L’Imprenditore Smart®, che si preoccupa di analizzare scenari globali e di integrarli con gli aspetti economici, finanziari, di natura glocal, è sicuramente un imprenditore con una visione a lungo termine, in grado di migliorare il valore della propria azienda.