Il magazzino, quello “sconosciuto”.
Benedetto Ballarini
EQUITY PARTNER
Data Analitycs
In 50 parole
La questione del magazzino da sempre rappresenta un nodo cruciale in azienda. Sia esso di materie prime, di semilavorati o prodotti finiti, le dinamiche e le problematiche ad esso collegate sono le stesse, trasversali tra aziende anche di settori completamente diversi. L’annoso trade off tra il miglioramento del servizio e l’aumento delle scorte è sempre attuale.
Perché interessa l’imprenditore SMART
Noi di Imprenditore SMART abbiamo l’obiettivo di divulgare la nostra cultura, il nostro modo di pensare, il nostro approccio al business e all’analisi di quest’ultimo. Il tutto finalizzato a far tesoro del know how di cui l’azienda dispone, massimizzando il valore delle informazioni. Ove queste non sia sufficienti aiutiamo l’imprenditore a comprendere quale strada sia la migliore, da percorrere insieme.
Se ritieni di avere alcuni problemi nella gestione del tuo magazzino, se non riesci trovare l’equilibrio di quest’ultimo, o se pensi ci siano da implementare algoritmi più sofisticati, sappi che ci sono alternative valide e praticabili. Tieni presente che in aziende con condizioni analoghe, abbiamo realizzato soluzioni diverse a misura per ogni diversa situazione. Passando da soluzioni custom e veloci, passando per strumenti economici come quelli a produttività individuale a progetti strutturati e più complessi.
Le scorte di magazzino nel bilancio
E’ spesso ricorrente la situazione in cui il magazzino viene lasciato in secondo piano nella gestione operativa, non viene dato il giusto peso e soprattutto “valore”. Si passa quindi da situazioni di eccessiva giacenza (overstock) per articoli che invece hanno una bassa rotazione, a situazioni opposte di rotture di stock, per articoli più dinamici, dove la pianificazione degli approvvigionamenti non viene svolta in maniera ottimale, creando quindi inefficienze e disservizi. A latere, ma va citata come situazione paradossale, il caso in cui non si è a conoscenza di cosa ci sia nel nostro magazzino, in quali quantità e di quale valore.
Questa tendenza sconta giorno dopo giorno, la poca attenzione nella gestione delle scorte, il mancato utilizzo di strumenti che sfruttano algoritmi, anche semplici ma efficaci, che possono ovviare a queste situazioni. E’ chiaro che più aumentano le referenze e i parametri considerati più la complessità di calcoli aumenta, e sarà necessario dotarsi di strumenti evoluti, ma quello che occorre conoscere è il metodo.
Le scorte di magazzino, nella loro declinazione bilancistica, fanno parte del così detto capitale circolante netto, e mai più adeguato è questo termine. Infatti il circolante lascia intendere proprio il transitare, la rotazione di quest’ultimo. Un’inadeguata ottimizzazione degli stock oltre che richiedere un forte fabbisogno finanziario, immobilizza risorse.
La gestione del magazzino
In una gestione ottimale degli stock, quest’ultimi dovranno essere pianificati al fine di non provocare disservizi alla produzione e di riflesso alla clientela o all’opposto, evitare di gonfiare eccessivamente il magazzino, tanto da farlo diventare in una situazione estrema, una vera e propria immobilizzazione. Oggi si parla di Just in Time, quindi di approvvigionamenti che giungono in azienda nel momento e nelle quantità richieste; molto utilizzato nelle linee di produzione, di magazzino zero utilizzato nella Gdo, dove tutte le scorte sono a scaffale. In verità, va anche detto che non sempre l’ottimizzazione è perseguibile, ad esempio a causa dell’esistenza di quantità minime d’ordine imposte dal fornitore, di acquisti per lotti o nel caso di importazioni che prevedono un lungo tempo di approvvigionamento e quindi quantitativi superiori alla copertura media del magazzino necessaria, ma queste devono essere scelte consapevoli.
L’MRP (Manufacturing Resource Planning) è lo strumento integrato in tutti i comuni gestionali Erp, atto alla pianificazione delle risorse aziendali, in questo caso dei materiali. Tale strumento sfrutta algoritmi più o meno complessi che tengono in considerazione molti fattori, quali ad esempio il consumo medio giornaliero, dei soli giorni lavorativi (CMG), tempo di consegna del fornitore (lead time), scorta di sicurezza e giorni di copertura del magazzino desiderati. Su ognuno di questi parametri vi sono molte osservazioni da fare, ad esempio prendendo il consumo medio, si dovrà decidere quanto sarà ampio l’arco temporale da prendere a riferimento per il calcolo, quali tipologie di movimenti includere nel calcolo. Facendo un altro esempio, per la scorta di sicurezza si potrà optare per un calcolo dinamico a giorni o a valore assoluto fisso.
Infine, una best practice da menzionare, che può aiutare la corretta gestione, può essere la pianificazione di inventari rotativi infrannuali -che si vanno ad aggiungere a quello complessivo di fine esercizio- di norma svolti a rotazione, per singoli settori del magazzino e questi tendono a correggere mediante rettifiche eventuali errori nelle giacenze, che possono avere ripercussioni nei calcoli di cui sopra.