Equity Crowdfunding: anche le “vecchie” PMI possono finanziarsi come le start-up
Stefano Antonelli
Partner
Network Advisory
In 50 parole
L’Equity Crowdfunding, prima disponibile solo per Start-Up e PMI innovative, è stato recentemente aperto a tutte le PMI, che potranno così ricorrere alla folla, attraverso piattaforme on-line, per dotarsi di nuovo capitale e di un nuovo strumento strategico in cambio di una quota di partecipazione nell’impresa.
Perché interessa l’imprenditore SMART
L’accesso ai finanziamenti costituisce uno dei problemi più rilevanti per le piccole e medie imprese.
Per l’imprenditore, avere un’impresa sottocapitalizzata o dipendente completamente dal finanziamento bancario è una scelta poco SMART. Esiste un ventaglio di valide alternative per migliorare questa condizione, l’ultima arrivata è l’Equity Crowdfunding.
Cos’è l’Equity Crowdfunding?
Quando si parla di crowdfunding spesso vengono in mente le tante start-up che si sono finanziate con questo strumento, grazie all’effetto novità che spinge i soggetti ad investire piccole (o grandi) somme in progetti innovativi. Ma il crowdfunding non è più una loro esclusiva: CONSOB ha dato il via libera al nuovo regolamento per l’Equity Crowdfunding, recependo quanto già sancito da Governo e Parlamento con la legge di Stabilità 2017, che permette a tutte le PMI (ed anche alle imprese sociali) di utilizzare questa forma di finanziamento, inizialmente riservata alle start-up ed alle PMI innovative.
La centralità delle banche in Italia è innegabile;
Le PMI italiane sono storicamente restie ad aprire il capitale a soggetti esterni, ma fanno ricorso all’indebitamento bancario, al posto del capitale proprio, anche per finanziare attività immobilizzate o comunque di medio-lungo termine.
Ciò, nonostante la richiesta di garanzie stringenti e l’irrigidimento delle condizioni di accesso, che hanno penalizzato in particolare le imprese con struttura finanziaria più fragile.
Questo ha portato molte imprese in una situazione di sottocapitalizzazione e di carenza di risorse per sostenere gli investimenti.
L’Equity Crowdfunding può essere uno dei canali percorribili per colmare questo squilibrio. È uno strumento di finanziamento dal basso che da la possibilità alle imprese di supportare la propria crescita raccogliendo capitale di rischio dalla massa: chiunque ha la possibilità di investire, anche piccole somme, in imprese che offrono in cambio quote del proprio capitale. Se la campagna raggiunge il target di raccolta entro il termine stabilito, chi ha investito diviene a tutti gli effetti socio dell’impresa, con la possibilità quindi di ottenere eventuali dividendi e capital gain.
L’Equity Crowdfunding permette l’incontro tra gli investitori, piccoli o grandi, ed il progetto che necessita di fondi, superando il credito bancario, la sua razionalizzazione e la richiesta di garanzie e sostenendo direttamente l’innovazione.
In più, crea un collegamento diretto tra proprietà e mercato e di conseguenza può essere utilizzato dall’impresa come uno strumento gestionale per definire la strategia produttiva e commerciale: può essere utilizzato per conoscere meglio i clienti, effettuare analisi di mercato, definire il processo produttivo, il pricing, la strategia di vendita, testare i prodotti e migliorare l’esposizione pubblicitaria.
Per quanto riguarda l’investitore, crea un maggiore senso di coinvolgimento nel progetto e dona un nuovo punto di vista, più imprenditoriale e crea per l’impresa un’opportunità non solo finanziaria, ma anche riguardante il possibile valore aggiunto dato dall’azione di marketing e di “validazione critica” attraverso la rete.
Elemento imprescindibile per l’operazione è la piattaforma on-line, in cui si incontrano imprese ed investitori, che deve essere autorizzata dalla Consob; al momento, in Italia, sono presenti 21 portali. Inoltre almeno il 5% degli strumenti finanziari offerti deve essere sottoscritta da investitori qualificati.
Per l’azienda, una volta definito il progetto, è di fondamentale importanza presentare la campagna per creare una community che si muova per sostenere l’azienda. La comunicazione potrà essere realizzata con qualsiasi mezzo, l’importante è che si crei uno storytelling in grado di trasferire la vision aziendale in modo coinvolgente e che sia comunicato e condiviso attraverso una strategia di marketing ben organizzata.
Per avere una campagna che punti a coinvolgere degli investitori è necessaria anche la stesura di un business plan convincente, che informi questi sullo stato di salute dell’azienda e sulle future previsioni di sviluppo.
Dopodiché la società fissa il target economico da raggiungere e quindi sarà necessaria la delibera dell’aumento di capitale e la modifica dell’atto costitutivo.
Per permettere alle società costituite sotto forma di SRL di utilizzare questo canale sono state previste alcune deroghe al diritto societario; infatti queste possono creare categorie di quote con diritti diversi (ad esempio senza diritto di voto, o con diritto di voto solo per gli importi più elevati), le quote di partecipazione possono essere offerte al pubblico e non si applica il divieto di operazioni sulle proprie partecipazioni se sono compiute in attuazione di piani di incentivazione come l’assegnazione di quote di partecipazione a dipendenti, collaboratori, componenti dell’organo di amministrazione e prestatori d’opera.
L’Equity Crowdfunding è sicuramente una fonte di finanziamento ancora giovane, ma che dal suo lancio ha ottenuto una crescente evoluzione e nel 2017 sembra avere ingranato una marcia in più e sicuramente andrà ancora in crescendo grazie all’enorme apertura alle PMI tradizionali.
Quindi può essere seriamente preso in considerazione come uno strumento non alternativo, ma complementare alle tradizionali fonti di finanziamento.