AIM: il palcoscenico dei migliori piccoli
Andrea Carnevaletti
EQUITY PARTNER
Corporate Finance
In 50 parole
Fino a non molti anni fa la quotazione in borsa era soltanto una chimera per le PMI. Oggi in Italia c’è un mercato in crescita che vanta un listino con 76 società per un giro di affari di 4,2 miliardi, 13.000 impiegati, 800 milioni raccolti e 2,6 miliardi di capitalizzazione.
Perché interessa l’imprenditore SMART
Il Financial Times ha stilato una classifica delle 1.000 imprese europee che sono cresciute di più nel periodo 2012-2016. L’Italia ne ha piazzate 186, terza dietro a Germania (235) e Regno Unito (232), con fatturati che vanno da 1,5 a 130 milioni di Euro. Se anche la tua impresa sta crescendo come questi campioni, potresti considerare un approccio al mercato AIM Italia alla ricerca di nuovo capitale di rischio per sostenere il tuo sviluppo accelerato. I vantaggi di una quotazione sull’AIM includono anche:
- un incremento della visibilità e l’accesso ad un network internazionale
- l’attribuzione di un valore oggettivo e trasparente all’impresa
- la possibilità di utilizzare le azioni per operazioni straordinarie o per incentivare il management
- l’aumento dello standing creditizio nei confronti di finanziatori e fornitori
- il supporto ad un cambio di mentalità a tutti i livelli.
Dimmi di più
Il mercato AIM Italia è nato per diventare il punto di incontro tra PMI ad elevato potenziale di crescita ed investitori specializzati italiani ed esteri (al momento della quotazione soltanto istituzionali, successivamente anche privati). AIM Italia deriva dall’esperienza inglese di successo AIM UK, anch’esso parte del gruppo LSE-Borsa Italiana.
Il processo di quotazione ruota attorno a diversi attori:
- il principale è senza dubbio il Nomad (Nominated Advisor) che affianca la società valutando se è pronta per la quotazione e guidandola poi per tutto il tempo di permanenza sul mercato. Il Nomad deve possedere dei requisiti specifici dettati da Borsa Italiana che tiene anche un registro di tutti i soggetti abilitati
- l’advisor finanziario che valuta la fattibilità dell’operazione e fornisce un supporto nella valutazione della società quotanda
- l’advisor legale
- la società di revisione
- il broker che diventa responsabile del collocamento delle azioni presso gli investitori
- lo specialist che garantisce la liquidità del titolo dopo la conclusione dell’operazione.
Frequentemente lo stesso soggetto svolge più ruoli (e.g. Nomad che è anche broker prima e specialist poi).
La società quotanda ideale opera in un settore attraente, sta crescendo a ritmi sostenuti ed ha ancora ampio potenziale, ha un profilo internazionale ed una struttura finanziaria equilibrata. Fondamentale per il successo dell’operazione è anche il periodo precedente il vero e proprio processo di quotazione. Infatti nei 12 mesi precedenti si dovrebbe:
- definire un piano industriale ambizioso ma sostenibile
- definire il fabbisogno finanziario
- certificare l’ ultimo bilancio disponibile
- procedere ad una eventuale riorganizzazione societaria
- deliberare la quotazione e nominare il Nomad e gli altri advisor.
Terminata la fase di pre-quotazione è possibile completare l’iter di ammissione in soli 3-4 mesi beneficiando della flessibile normativa propria dell’AIM. Infatti, rispetto agli altri mercati regolamentati gestiti da Borsa Italiana, i requisiti per l’ammissione sono particolarmente vantaggiosi:
- nessun limite minimo di anni di esistenza della società
- nessun limite minimo di capitalizzazione
- nessun limite formale minimo di flottante, anche se nella pratica sarà richiesto dal Nomad (di norma il 10%, che permette comunque un approccio graduale al mercato)
- un unico documento di ammissione semplificato che sostituisce il prospetto informativo, il piano industriale, il QMAT, il memorandum sul controllo di gestione
- nessuna istruttoria di Consob e Borsa Italiana
- anche la permanenza sul mercato è semplificata, non c’è infatti il requisito di presentare relazioni trimestrali (ora abolito anche per le altre società quotate ma in pratica ancora applicato dal 80% degli emittenti). Si richiede soltanto la disclosure delle informazioni price sensitive e relative ad operazioni straordinarie, oltre alla produzione di una relazione semestrale.
In conseguenza del procedimento più snello, anche i costi dell’operazione sono ridotti rispetto ad una tradizionale quotazione e si dividono in costi variabili, corrisposti di norma al broker sulla base dei titoli collocati, e costi fissi corrisposti agli altri advisor per preparare la società alla quotazione. Questi ultimi sono costi una tantum che non si ripeteranno nei successivi ricorsi al mercato.
Tutte queste caratteristiche stanno attirando sempre più imprese per le quali senza l’AIM sarebbe impensabile una quotazione in borsa, il 20% delle società presenta infatti un fatturato inferiore a 5 milioni ed il 33% inferiore a 10 milioni (dati Osservatorio AIM Italia). Inoltre sta crescendo l’interesse degli investitori istituzionali verso l’AIM grazie ai benefici fiscali previsti per i PIR (Piani Individuali di Risparmio) che si incrementano ulteriormente nel caso delle PMI innovative.