10 modi per far fallire la tua start up
Stefano Antonelli
PARTNER
Network Advisory
In 50 parole
9 start up su 10 non sopravvivono ai primi tre anni.
Uno studio di Harvard ha evidenziato che gli imprenditori che hanno già avuto successo tendono a ripetersi nel 34% dei casi, mentre le persone che hanno già fallito mantengono la percentuale di successo uguale a quella dei “novellini”: il 23%.
Perché interessa l’imprenditore SMART
È importante capire quali sono gli errori più comuni per evitarli.
L’evoluzione non dipende dai fallimenti passati (al massimo impari cosa non fare, non cosa funziona e cosa devi fare), ma dal consolidamento e dallo sviluppo di ciò che ha funzionato.
Nel mondo del business, fallire sembra diventato un fondamentale rito di passaggio.
La verità è che il fallimento non è un prerequisito per il successo. Col fallimento al massimo impari cosa non fare, ma non cosa funziona e cosa devi fare. Per evolvere devi consolidare e sviluppare ciò che ha funzionato.
Analizziamo le 10 cause più comuni di fallimento delle start up.
#10 MANCANZA DI TEMPISMO
Se immetti nel mercato il prodotto troppo presto gli utenti potrebbero non apprezzarlo e, se la prima impressione è stata negativa, fargli cambiare idea sarà molto difficile
Viceversa, se si rilascia il prodotto troppo tardi, hai perso la tua opportunità nel mercato.
Bisogna essere onesti con se stessi e con il proprio prodotto e cercare di immetterlo nel mercato col giusto tempismo.
#9 IGNORARE I CONSUMATORI
Anche se è molto facile, chiudersi in ufficio a costruire il prodotto perfetto è molto pericoloso.
Ignorare i consumatori è uno dei metodi più efficaci per far fallire una start up, infatti avere una “tunnel vision” e non raccogliere i feedback dagli utenti sono dei difetti fatali per la maggior parte delle imprese.
Si deve trascorrere del tempo a parlare con i clienti per evitare di implementare funzionalità che si credevano fondamentali, ma che poi si sono rivelate inutili per gli utilizzatori e non ce se ne renderà conto finche non sarà troppo tardi.
È molto importante prestare attenzione a cosa pensano i clienti e adattarsi alle loro esigenze.
#8 MARKETING SCARSO
Conoscere il tuo pubblico e sapere come attirare la sua attenzione per convertirli in lead e poi in acquirenti è una delle competenze più importanti per un’azienda di successo, ma spesso questo è un aspetto non affrontato con la giusta attenzione da parte dei founders, che amano di più lavorare sul prodotto che pensare a come venderlo.
Ad esempio per un servizio online il confine tra la vita e la morte è il numero di utenti; spesso capita che nella prima fase gli utenti crescano sistematicamente, ma si raggiunge presto il limite di ciò che si può fare senza sforzi supplementari. È lì che ci si deve focalizzare nel marketing e se i founders non hanno le competenze necessarie si deve pensare seriamente ad assumere qualcuno che le abbia.
#7 PRODOTTO SENZA UN BUSINESS MODEL
Il business model è importante. Non è sufficiente avere un prodotto valido, il business deve essere scalabile; è poco efficiente rimanere ancorati a quel prodotto senza pensare a come commercializzarlo su larga scala perché gli investitori non saranno affascinati e i fondatori non riusciranno a capitalizzare quanto fatto.
#6 PRODOTTI UNFRIENDLY
Non accade niente di positivo quando ignori, sia in modo consapevole che accidentale, ciò che gli utenti vogliono e ciò di cui hanno bisogno.
Creare prodotti o servizi troppo astrusi per la maggior parte della gente non è una buona idea; delle volte bisogna fare a meno dell’orgoglio e rivedere l’idea per renderla più semplice.
#5 PROBLEMI DI COSTI E DI PRICING
Fissare il prezzo non è facile, soprattutto per le start up, perché si deve essere in grado di fissarlo sufficientemente alto da coprire i costi, ma abbastanza basso per portare clienti.
I clienti non si devono lamentare sul prezzo, si deve fornire un grande prodotto o servizio con un prezzo giusto, anche pensando a listini diversi in base alle funzionalità aggiunte e non aver paura di fornire qualcosa gratis, se il prodotto è veramente buono nessuno ti scavalcherà per questo.
#4 IGNORARE I COMPETITOR
Spesso si sente dire che le start up non dovrebbero prestare attenzione alla concorrenza e concentrarsi solo su loro stesse. È una banalità.
Si deve sempre tenere d’occhio cosa fanno i competitor, anche se all’inizio non ci sono, perché appena il mercato sarà caldo questi arriveranno.
Naturalmente l’ossessione per i competitor non è salutare, ma ignorarli è un buon modo per farsi superare.
#3 TEAM SBAGLIATO
Un team eterogeneo con diverse competenze è un fattore critico per il successo di un’azienda. I founders, quando la loro impresa è ormai fallita, si lamentano che avrebbero voluto un CTO già dall’inizio o che avrebbero voluto un socio che amasse occuparsi della parte commerciale.
È molto importante curare le competenze del team, così da avere una controparte con cui discutere e prendere sempre decisioni bilanciate.
Se il team non è in grado di svolgere (con dei piccoli aiuti esterni) tutte le operazioni più importanti, dalla progettazione, alla realizzazione e alla messa in commercio non dovrebbe creare una start up.
#2 A CORTO DI DENARO
Il denaro e il tempo sono finiti e devono essere allocati con giudizio.
La domanda su come dovresti spendere i tuoi soldi è un enigma frequente e un motivo di fallimento per molte start up, ma i problemi di liquidità sono spesso legati ad altri motivi su cui la start up dovrebbe porre l’attenzione, come ad esempio non riuscire a trovare il product market fit.
#1 IL MERCATO NON NE HA BISOGNO
Le start up falliscono quando non risolvono un problema sentito dal mercato.
Affrontare problemi interessanti da risolvere piuttosto che quelli che rispondono alle esigenze del mercato è la ragione n.1 di fallimento per le start up.
Delle volte non si hanno clienti perché semplicemente nessuno è interessato al modello che stai sviluppando; si deve risolvere un problema abbastanza grande, universalmente riconosciuto con una soluzione scalabile.
Si può avere una grande tecnologia, degli ottimi dati sul comportamento degli acquisti, un’ottima reputazione come leader, una grande competenza, degli ottimi consulenti, ma alla fine ciò che conta è risolvere un problema che esiste.